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Einaudi
casa editrice
La casa editrice Einaudi effettuò la registrazione presso la Camera di commercio di Torino il 15 novembre 1933.
Nel corso degli anni e in particolar modo nel dopoguerra divenne punto cardine di diffusione in Italia di una cultura attenta e aggiornata tanto nel campo letterario quanto in quello della saggistica.
Forte della collaborazione di illustri scrittori quali Cesare Pavese, Italo Calvino e Leone Ginzburg, tradusse e pubblicò capolavori della poesia come "L'antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters, le opere della beat generation, Musil, solo per citarne alcuni, in una ricerca sempre coraggiosa e raffinata delle avanguardie letterarie internazionali. Sostenne e realizzò le celebri traduzioni dalle opere di Omero a cura di Rosa Calzecchi Onesti.

15 novembre 1933
Emanuele Filiberto La politica di Emanuele Filiberto assicurò un così duraturo periodo di pace, che l'economia agricola dell'intero paese ne beneficiò.
Nel 1570 l'ambasciatore Gian Francesco Morosini presentava il Piemonte come "bellissimo e fertilissimo paese, abbondante di tutte le cose necessarie al vivere umano, come grani, vini, carni e boschi, perchè dicono che quando si ha ragionevole raccolto in Piemonte, se ne raccoglie tanto, che basta a nutrire per quattro o cinque anni la popolazione e di carne ancora ne hanno tanta copia, che ne possono accomodar largamente i vicini".

1570
Emanuele Filiberto Con la Controriforma giunsero a Torino molti ebrei in fuga principalmente dallo Stato Pontificio e dalla Spagna cattolicissima.
Il duca Emanuele Filiberto decise di favorirne la presenza con un editto del 1572, per sfruttare a pieno le loro tipiche abilità finanziarie.

1603
Eruli (Invasione) A cominciare dal V secolo d. C., con la crisi dell'Impero romano, Torino fu dominata o invasa da una notevole serie di popoli diversi in meno di due secoli. Dapprima i Goti, quindi gli Unni, seguiti da Eruli e Burgundi.

V secolo d.C..
Eugenio di Savoia Al termine di un durissimo assedio che durava dal 5 maggio, il 7 settembre 1706 si scatenò una violentissima battaglia.
Le truppe piemontesi, comandate dal principe Eugenio di Savoia e dal duca Vittorio Amedeo II, si scontrarono con le truppe francesi, comandate dal duca d'Orléans. Al termine della battaglia le perdite furono ingenti da ambedue le parti (2000 morti per gli alleati franco ispani e 900 tra i piemontesi), ma Torino riuscì a liberarsi tanto dal dominio francese quanto da quello spagnolo.

7
settembre
1706
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